Come tutto è iniziato

È così che inizia la nostra avventura, nel 2012 dopo più di un anno a pulire e rendere accessibili quei vecchi campi divorati dal tempo e dall’ abbandono della montagna. Finita la scuola ho subito iniziato a lavorare nella ristorazione come responsabile di sala, con un occhio anzi, il cuore, che curiosava sempre più nel mondo del vino. Il mio percorso lavorativo mi ha portato a lavorare nella roccaforte storica del vino locale: l’ Az. Agricola La Costa a La Valletta Brianza, madre della viticultura di quel fazzoletto di terra intorno al Lago di Como denominato IGT TERRE LARIANE.

Nel contempo con mio padre siamo andati avanti nell’ imparare, documentarci e “coltivare” quest’ avventura così da vincere la fatidica scommessa!!

Inizialmente abbiamo fatto alcune ricerche per comprendere come mai in valle non ci sia mai stata un’ “azienda atta a produrre vino”. Dopo aver sentito tanti racconti degli anziani e documentati sui vari testi storici locali abbiamo dedotto innanzitutto che “Montagna vuol dire poca resa e doppia fatica” come afferma un anziano signore del paese sorridendo e dandomi una pacca beffarda sulla schiena; i nostri nonni lo sapevano bene, la poca agricoltura presente era solo ad uso domestico. “Nell’ 800 si estraeva il ferro dalle miniere e nel 900 ci si specializzò per lavorarlo” tuona un altro signore difatti la Valsassina è celebre in tutto il mondo per i prodotti del ferro; vedi Premana con le sue pluri premiate lame e forbici, la valle brulica di stabilimenti di minuterie metalliche e flange dove  tutti hanno sempre trovato lavoro e sostentamento. Da non scordare anche la forte tradizione latteo casearia che in passato ci ha resi famosi in tutto il mondo. Pragmaticamente  i nostri nonni non necessitavano di “inventarsi” la Viticoltura. 

Il nostro sogno non si è lasciato scalfire dalle mille difficoltà incontrate durante il percorso e così decidemmo di trasformare ciò che era iniziato come un sogno, un’ avventura padre/figlio , in qualcosa di più: volevamo dare alla Valsassina, finalmente, il suo primo vino ufficiale! 

Buttarci in quest’ avventura non è stata scelta facile per via dei terreni impervi che caratterizzano la zona; non pochi esperti ci hanno scoraggiato per via dell’ alta quota: nel 2012 la cronaca non faceva minimamente cenno al surriscaldamento globale e piantare una vigna sopra i canonici 600 mt sul livello del mare spaventava “chi ne sapeva più di noi”. Inoltre la conformazione della Valsassina “ruba” tante ore di sole essenziali per una corretta maturazione ed il Pioverna che l’ attraversa, come tutti i corsi d’ acqua fonte di grande umidità, favorisce il proliferare di patogeni dannosi.

La perfetta posizione de “La Riviera di Indovero” come la chiama spiritosamente mio padre, vede il sole sorgere ad Est dal ribassamento della montagna dell’ Alpe Paglio già dall’ alba per poi vederlo tramontare nella valle che a Ovest porta a Bellano. 

Con le spalle protette a Nord dal Monte Muggio che ci ripara dalle intemperie quel piccolo paesino abbandonato sembrava proprio il punto più adatto.

Non di minor importanza un fattore apparentemente penalizzante che poi ha portato i suoi “frutti”: i nostri terreni sono molto drenanti ma soprattutto molto ripidi! Tale pendenza non crea ristagni di acqua ed umidità (del quale la vite è nemica) e fregia la nostra “Viticultura” come Eroica in quanto attuata in terreni impervi dove qualsiasi tipo di meccanizzazione è praticamente impossibile. Tutto il lavoro difatti viene affrontato rigorosamente a mano.